L'INTERVISTA DEL MESE DEDICATA A....
Scritto da Carla    Venerdì 18 Settembre 2015 15:28    PDF Stampa E-mail

La terza intervista a  chi la dedichiamo?

Ha tanti capelli, riccissimi, spesso le treccine, un sorriso radioso e due simpatiche fossette. Sa sfrecciare con eleganza e agilità naturali come la sua semplicità. Studia per diventare perito turistico. E le piace correre ma le distanze devono essere brevi! E’ una delle nostre velociste doc! Johanelis Herrera Abreu, calsse 1995, allenata dal prof. Ernesto Paiola nei 100 e 200 metri.

Cerchiamo di conoscere meglio la nostra mitica  Jo con qualche domanda sui suoi interessi personali senza partire subito dall’atletica.

 

Allora Jo vogliamo far sapere ai tuoi fans quale musica ti piace? Qual’è il tuo cantante preferito? E l’attore? Un libro che ti ha coinvolto in modo particolare o un film. 

Mi piace la musica pop e adoro Rihanna! Amo il cinema, ultimamente sto guardando tanti films (soprattutto quelli horror) ma un attore preferito non ce l'ho. Finora il libro che mi è piaciuto di più è stato "Le pagine della nostra vita" di Nicholas Sparks. 

 

 Entriamo più in confidenza: dimmi un lato del tuo carattere che ti piace di più e quello che ti piace di meno.

Del mio carattere mi piace l'essere socievole e molto semplice invece non mi piace l'essere un po' permalosa.”

 

Entriamo ancor più nella sfera “intima”, sei scaramantica, hai un portafortuna particolare?

“No non direi, però....”

 

E questo è un segreto che rimane tra Jo e me! Privilegi dei giornalisti!

 

Ed ora un’incursione nel passato: a che età hai cominciato a praticare questo sport e perché. Ne hai praticati altri prima di arrivare all’atletica?

“Ho iniziato a praticare atletica all'età di 13 anni quando ero in 3ª media e il mio professore mi ha proposto di provare questo sport. Fino ad allora non avevo praticato alcuno sport. Ho fatta la prima gara  con la scuola  così, solo per divertimento  Mi ricordo che ho vinto e i miei compagni di classe mi hanno fatto tanti complimenti e mi ha fatto  molto piacere.

 

Allora la tua prima gara per scherzo con la scuola e poi?

“Non mi sono convinta subito a fare questo sport però quando ho deciso di iniziare ad impegnarmi per poter far le gare di livello più alto ho partecipato ai campionati italiani cadetti e dal 20º tempo di iscrizione sono arrivata 2ª! E’ stata una soddisfazione grandissima e non dimenticherò mai questa gara visto che ho fatto anche il record italiano con la 4x100 insieme alle mie compagne Ottavia Cestonaro, Greta Fornasa e Martina Favaretto.           

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quale è la gara che preferisci tra i 100, i 200 e la staffetta? 

La staffetta è la mia gara preferita, pensare che devo correre per la squadra mi dà molta più serenità che pensare a fare una gara individuale. Tra i 100 e i 200 forse preferisco i 200 ma mi piacciono molto entrambe le specialità.

 

Come vivi il periodo che precede l’impegno agonistico? 

Prima di una gara cerco di rilassarmi il più possibile e di non concentrarmi eccessivamente su essa perché molto probabilmente andrei nel panico. Mi piace affrontare le cose serenamente e con tranquillità e in un velocista sappiamo tutti che è molto importante non sprecare le energie nervose prima di una competizione.” 

 

Qual’è il momento della gara che ti emoziona di più?

“Il momento che preferisco della gara è quando sto sui blocchi, adoro quei 5 secondi di brivido!”

 

Quest’anno hai vissuto questa splendida esperienza agli Europei di Tallin dove hai vinto con la staffetta 4x100 azzurra la medaglia d’argento, che sensazioni hai provato? Raccontaci come è andata.

Sicuramente è andata strabene.  E’ arrivata la mia prima medaglia di livello internazionale ed è stata una grande emozione, ho provato tanta felicità e la soddisfazione è stata tanta. Venivo da una stagione non andata esattamente come speravo ma quella medaglia mi ha confermato la consapevolezza che il lavoro di squadra ripaga sempre. Ci credevamo molto alla medaglia, siamo scese in pista per poi decidere che tipo di metallo volevamo. Eravamo molto affiatate, l'unico obiettivo era non sbagliare i cambi e ci siamo riuscite: l'argento è arrivato!

 

Siete state tutte brave ma la tua ultima frazione è stata sensazionale, complimenti nuovamente. Ma toglimi una curiosità se non facessi velocità quale altra specialità ti piacerebbe praticare?

“Dell'atletica mi piace molto il salto in lungo e degli altri sport mi piace molto la pallavolo”

 

Pensa di dover convincere una giovanissima a scegliere di praticare questo sport che cosa le diresti? 

“Le direi che questo sport, oltre a dare molta soddisfazione,  può aiutare a crescere come persona. È uno sport meraviglioso dove ci si diverte molto e dove insieme ai compagni di allenamento, ai compagni di squadra, alla società si crea una bellissima famiglia.”

 

Tu sei di origine domenicana è stato facile per te e per la tua famiglia inserirsi in un Paese nuovo? L’atletica ti ha aiutato?

“Quando sono arrivata avevo 11 anni e mi sono ambientata quasi subito. Ricordo che i miei compagni della scuola che ho frequentato erano molto accoglienti, non ho avuto problemi ad ambientarmi, l'italiano l'ho imparato quasi subito. L atletica mi ha aiutato molto perché mi ha dato la possibilità di crearmi nuovi amici e ho potuto viaggiare molto e conoscere meglio l'Italia.

 

Pensi che l’atletica abbia influenzato il tuo modo di essere, il tuo carattere?

“L'atletica così come tutto lo sport in generale, a mio avviso, ti influenza molto nel tuo modo di essere, a mio parere lo sport aiuta molto a livello educativo.”

 

Una stagione importante e positiva anche questa del 2015 nonostante ti aspettassi qualcosa di più dai risultati individuali. L’ultimo impegno  sarà quello dei societari di settembre dove a contare sarà la squadra nel suo complesso. Che rapporto hai con le tue compagne di squadra?  E con la Società?

“Con le mie compagne di squadra ho un bellissimo rapporto! Anche se non sono da molto tempo in questa società mi sono trovata subito bene con loro e ne sono felice perché credo molto nel potere di squadra. Far parte di una società come l’atletica Brescia 1950 dà la forza a noi atleti per impegnarci sempre di più a fare meglio. Credo che L'Atletica  Brescia 1950 sia una grande famiglia oltre ad essere una fantastica società piena di valori e grandi persone che credono in questo sport.

 

Quali gli obiettivi futuri? 

“I  miei prossimi obiettivi sono continuare a fare bene e migliorare per riuscire a fare della mia passione il mio lavoro”

 

 

Ultimo aggiornamento ( Venerdì 18 Settembre 2015 16:29 )